un tornado evocato dalla Congrega riuscì ad abbattere la sede centrale della Forest causando danni ingenti alle infrastrutture degli edifici industriali. molti ordini non poterono essere evasi prima di una settimana, invece che in ventiquattr’ore, ma che vuoi che sia. per molto tempo inoltre le sedi periferiche dell’aziendah e i suoi dipendenti furono bersagli, insieme agli altri, di lanci di mespora.
attivisty impegnaty in questa guerriglia gridavano contente e rabbiose, mentre lanciavano: «merda mangiamo, fertilità produciamo, merda torniamo!».
y dipendenty dell’azienda ivi presenty non capivano l’aggressività di quelle estranee; in fondo era cosa utile e bella mangiare fertilizzante! «per favore, datecene ancora! ne avete, vi rimane, anche per voi??» gridò RitaMaria Razzi genuinamente preoccupata, unica nel suo reparto, mentre parcheggiava prima d’iniziare il turno. «certo, certo! godetene pure!» rispose Noemi, mentre Ester registrava le scene dei lanci con l’intellefonino a memoria futura.
dallo stesso gruppo fu evocato un ammasso di grandine sul supermercato Danqo. «ma dovremo salvare i prodotti e i cibi stipati lì dentro!» argomentò Noemi. «giusto. nottetempo porteremo via cibi e prodotti lasciando gli scaffali vuoti: ciascuna salverà la roba in casa» propose Alice. e così fecero.
quando l’indomani dipendenty e capoboss aprirono le porte a vetro dei locali trovarono gli scaffali così vuoti e il negozio così in ordine che strabuzzarono gli occhi: dov’è tutta la roba?? come faremo ad aprire?? chi ha fatto tutto ciò in una notte??? mentre si domandavano cosa fare e a chi rivolgersi un nuvolone nero come il mantello di Dracula si parò sopra Danqo. mentre continuavano a riflettere iniziò a rovesciarsi una semplice granzola; poi freddi chicchi di neve solidissima e ammaccante. «via! via! entriamo!» urlò il capoboss Nello Masco concitato.
mentre vediamo alcune lanciare mespora, altre Streghe insieme ay Giovany Umany s’intrufolavano nelle chiese dirigendosi verso altari e statue dei santi. un mattino in particolare si sparse per tutta la città una mostruosa notizia: alcune persone che qui non menzioneremo venivano sorprese a strofinare le pudenda sulle statue dei santi e delle sante. circolava voce che l’idea era stata messa in circolo decenni prima dall’ormai fantasma Ursula, la quale aveva iniziato la pratica godendo per lungo tempo di piacere sensuale maneggiando piccoli e medi crocifissi in legno… «perché non dissacrare i luoghi che custodivano le ceneri dei patriarchi?». altre come lei ci riversavano sopra i fluidi del proprio piacere. quale vendetta migliore che godere col corpo proprio in modi nuovi e mai esplorati; magari anche in gruppo. d’altronde c’è un intero calendario annuale di santi maschi, e luoghi e statue in tutto il mondo da poter cospargere di squirt e mestruo!
sull’onda mareggiante di fluidi corporei dunque si propagò l’idea, e un gran numero di Giovany Umany ne furono entusiaste: «cominciamo da Roma capoccia… o la teniamo per ultima, a coronamento?» Bellezza chiese con entusiasmo alle compagne, quando fu evocata per sostituire Sibilla durante una di queste profanAzioni.
poiché sentivano che propagare quella profanAzione fosse cosa buona e giusta, Bellezza e Ursula consigliarono ad Alice, Noemi e alle altre di lasciar da parte i vestiti e mostrare i corpi nudi in tutto il loro fulgore e furore battagliero.
la prima a spogliarsi davanti alla porta scorrevole Danqo fu proprio Noemi, che ammiccando in direzione dell’impettito Nello Masco, gli lanciò in faccia reggiseno e mutande avvolti in una considerevole quantità di mespora mescolata ad Asteris.
… continua …